Fondo librario Felice Mondella

Felice Mondella 

Il fondo comprende circa quattrocento titoli che costituivano una parte della biblioteca personale di Felice Mondella (Milano 1928-2008), docente di Filosofia della Scienza a partire dal 1978 presso l’Università degli Studi di Milano. I testi riflettono gli ambiti disciplinari, oggetto di studio del filosofo, durante la sua attività accademica; sono presenti infatti studi di storia della scienza, di filosofia della medicina e della biologia.

L’intero fondo donato nel corso del 2013 dalla dott.ssa Anna Checchi, moglie del filosofo, ed esaminato dalla prof.ssa Laura Boella e dal dott. Elio Nenci, è stato catalogato e messo a disposizione degli utenti della biblioteca. Può essere ricostruito nel suo complesso attraverso il Catalogo di Ateneo.

Per presentare il fondo e per ricordare questa figura di medico e filosofo, la biblioteca ha curato e ospitato presso l'antica Ghiacciaia nel 2016 la mostra bibliografica e documentaria "Ragione scientifica e orizzonte umano. Felice Mondella medico e filosofo".

Locandina Mostra Mondella

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Nota biografica

Felice Mondella1

Nato a Milano il 21 dicembre del 1928, dopo aver conseguito la maturità classica si iscrisse alla Facoltà di Medicina presso l’ateneo milanese laureandosi nel 1954 (titolo della tesi: Note sulla metodologia delle scienze biologiche).

Svolse per sette anni la pratica di medico di famiglia a Milano. Come si poteva già riscontrare nella sua tesi, era maturata in lui l’esigenza di un dialogo fecondo tra le scienze mediche e biologiche e il pensiero filosofico. Riprese quindi gli studi universitari conseguendo la laurea in Filosofia nel 1966 (titolo della tesi: Considerazioni storico-critiche su alcuni rapporti tra termodinamica e biologia). Decise quindi di abbandonare l’incarico di medico per dedicarsi alla carriera universitaria presso la Cattedra di Filosofia della Scienza all’epoca assegnata a Ludovico Geymonat.

Nel 1971 conseguì la libera docenza in Storia della Filosofia moderna e contemporanea. Dal 1972 al 1978 insegnò nelle università di Cagliari e di Pisa, come professore incaricato, Storia della Filosofia e Storia del pensiero scientifico. Nel 1978 tornò nell’ateneo milanese come docente incaricato e successivamente associato di Filosofia della Scienza.

Nel 1984 è stato tra i fondatori della rivista “Sanità Scienza Storia” e nel 2001 di “Janus. Medicina: cultura, culture”.

Continuò a svolgere le sue attività finché le condizioni di salute, peggiorate a partire dal 1990, glielo consentirono, reagendo alla malattia con coraggio e determinazione. Si spense nel maggio 2008.

 


Bibliografia essenziale

Felice Mondella

  • F. Mondella, Sviluppi scientifici e filosofici della biologia dal Settecento all'Ottocento, Garzanti, Milano, 1969
  • F. Mondella, Principi e problemi della termodinamica,  in L. Geymonat (a cura di), Storia del pensiero filosofico e scientificio, vol. V, Garzanti, Milano, 1971, pp.186-227
  • F. Mondella, Biologia e filosofia, in L. Geymonat (a cura di), Storia del pensiero filosofico e scientificio, vol. VI, Garzanti. Milano, 1972, pp.795-886
  • F. Mondella, Studi sulla reazione idealistica alla scienza, Università degli Studi di Cagliari, Cagliari, 1974
  • F. Mondella, La biologia alla fine dell'Ottocento,  in L. Geymonat (a cura di), Storia del pensiero filosofico e scientificio, vol. V, Garzanti, Milano, 1975, pp. 648-710
  • F. Mondella, La teoria dell'evoluzione e l'opera di Charles Darwin, Garzanti, Milano, 1975
  • F. Mondella, Il rapporto corpo-mente: evoluzione di un problema scientifico e filosofico, Centro Alia-Alia papers, Milano, 1986
  • F. Mondella, Lo spazio del corpo, lo spazio della mente, Episteme, Milano, 1995

Per la bibliografica completa delle opere di Mondella, si rimanda all'articolo di F. Vidoni, In memoriam Felice Mondella, (accessibile agli utenti Unimi tramite questo link) in "Nuncius" 23(2008), n.2, pp. 373-379


Il pensiero

Felice Mondella copertina di Crepax

[Copertina della rivista "Tempo medico" disegnata da Crepax con un ritratto di Felice Mondella]

Un denominatore comune al quale ricondurre le attività di ricerca e l’insegnamento di Mondella, è possibile rintracciarlo, secondo Ferdinando Vidoni, autore dell’articolo "In memoriam Felice Mondella" (2008) pubblicato nella rivista "Nuncius", “nell’esigenza di dare al materialismo come sfondo teoretico ed epistemologico della scienza la presenza, la dignità e il significato – ma anche i limiti – che gli competono. Ciò passa anzitutto attraverso l’analisi storica e critica di quella forma di materialismo che è stato il cosiddetto materialismo meccanicistico, o meccanicismo tout court” (ibidem p.375).

Un aspetto strettamente legato e complementare a questo orientamento filosofico è la critica incisiva formulata dallo studioso nei confronti di quell’atteggiamento metodologico che viene contrassegnato come “riduzionismo". La posizione di Mondella relativamente al riduzionismo e più in generale alla questione di un approccio produttivo alla realtà umana nel suo complesso emerge nel saggio "Corpo/mente: un problema scientifico e filosofico" pubblicato in "Lo spazio del corpo, lo spazio della mente" (Episteme, Milano, 1995). Così Mondella argomenta "contro ogni pretesa riduzionistica occorre sostenere la legittimità scientifica di analizzare l’organismo vivente ed anche l’uomo da molti punti di vista.[...] Per studiare dunque il problema mente/corpo, o meglio l’uomo in tutta la sua complessità, la strada è quella di un pluralismo di metodi, del riconoscimento di una pluralità di livelli di organizzazione" (ibidem p.20). Diventa quindi evidente, come suggerisce Vidoni, il ruolo svolto da Mondella nella "sensibilizzazione e nello sviluppo del dibattito sulla filosofia delle scienze e particolarmente sulla critica della medicina, sulla bioetica, sulla sanità e sull'interazione medico-paziente".

Proseguendo su questa linea, le riflessioni filosofiche di Mondella si spingono su posizioni "ardite". In particolare, lo studioso, attingendo al pensiero di Gregory Bateson, propende nel saggio "Magia e ragione scientifica" contenuto in "Lo spazio del corpo, lo spazio della mente" (1995) per il mantenimento, nel discorso, anche di una certa componente “irrazionalistica. Il “magico”, infatti, secondo Mondella, può ancora avere una funzione positiva per l’uomo: non quella di dominare e controllare i fenomeni naturali, bensì quella di fornire una visione organica e globale dell’ordine naturale, capacità che il pensiero scientifico "sembra aver distrutto, o per lo meno non avere saputo sostituire" (ibidem p.220).