Archivio Giovanni Vailati

Giovanni Vailati

Donato nel marzo del 1959 all'allora Istituto di Storia della Filosofia dell’Università degli Studi di Milano dal nipote di Giovanni, Enzo Vailati, il fondo archivistico è stato integralmente riordinato e inventariato nel corso dell'Anno Accademico 1996/97 a cura di Lucia Ronchetti.

L'archivio testimonia la ricchezza degli interessi del filosofo e l'attività di elaborazione e scrittura delle sue opere. Al suo interno si individuano tre differenti nuclei: il primo è costituito dal ricco epistolario. Le lettere sono scritte dal filosofo o, più spesso, a lui indirizzate da familiari, amici e da personalità della cultura italiana e straniera (Benedetto Croce, Ernst Mach, Giovanni Papini, Vilfredo Pareto, Giuseppe Peano, Orazio Premoli, Giuseppe Prezzolini, Giovanni Vacca, Victoria Welby). Il secondo nucleo dell'archivio è formato dal piano e dai materiali che dovevano servire alla stesura di un'opera inedita sullo "spirito", metre il terzo nucleo è composto da quaderni e apppunti.

Il fondo è inserito sia nel sito Biblioteche dei filosofi, il portale che raccoglie i cataloghi delle biblioteche dei pensatori, sia nell'Archivio storico della psicologia italiana (ASPI)

L'inventario aggiornato del fondo è disponibile nel portale "La Statale Archivi".

La biblioteca conserva anche il Fondo librario Giovanni Vailati.

Dal 31 agosto all'8 ottobre 2009 la biblioteca ha organizzato e ospitato la mostra "La biblioteca di Giovanni Vailati" per il centenario della morte del filosofo. Si segnala il sito dedicato all'evento ricco di numerose risorse di approfondimento.

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Materiali dell'Archivio Giovanni Vailati

L'archivio è organizzato in base a quattro titoli con ulteriori sottoserie:

1. Corrispondenza

  • Carteggio diviso per corrispondenti (fascc. 1-224),
  • Parti di cartoline postali (fasc. 225),
  • Indirizzi (fasc. 226),
  • Inviti a congressi (fasc. 227),
  • Pubblicità, comunicazioni di Istituti di cultura (fasc. 228),
  • Fatture e ricevute bancarie (fasc. 229),
  • Buste vuote (fasc. 230),
  • Trascrizioni (fascc. 231-237);

2. Manoscritti

  • Quaderni scolastici (fascc. 238-247),
  • Notes (fascc. 248-276),
  • Schedario personale (fascc. 277-330),
  • Materiale didattico (fascc. 331-341),
  • Atti relativi alla Commissione reale per la riforma della scuola secondaria (fascc. 342-348)

3. Materiale per la stampa (fascc. 349-431)

4. Estratti (fascc. 432-1655).

La corrispondenza comprende in primo luogo il carteggio ordinato alfabeticamente sui nomi dei corrispondenti. Sono stati costituiti fascicoli intestati ai singoli corrispondenti e all’interno di ogni fascicolo le lettere sono state ordinate cronologicamente. I singoli fascicoli sono descritti secondo i seguenti criteri:

  • ad ogni fascicolo è stato attribuito un numero identificativo cui si fa riferimento nell’indice,
  • i fascicoli sono intestati con la stringa normalizzata "Carteggio" seguito da cognome e nome del corrispondente,
  • sono stati segnalati gli estremi cronologici della corrispondenza descritta,
  • si è proceduto alla descrizione separata in due sottofascicoli delle lettere del corrispondente a Vailati e viceversa di Vailati al corrispondente, cui si possono aggiungere altri sottofascicoli comprendenti lettere indirizzate all’autore in questione da terzi o fotocopie delle pubblicazioni dei carteggi considerati,
  • ogni pezzo è stato descritto con l’indicazione della data cronica e topica, della tipologia del supporto (cartolina, lettera, telegramma …), della forma di scrittura quando non manuale (dattilografata, a stampa), dell’intestazione se presente, ove possibile del destinatario nella forma abbreviata delle iniziali seguite dalla città, della consistenza se diversa da uno, della lingua, dello stato di conservazione, del numero romano attribuito a gran parte delle lettere all’atto della donazione e di eventuali altri numeri di riferimento attribuiti da pubblicazioni successive.

Nelle note sono state date succinte informazioni relative al mittente intese a facilitare la comprensione del carteggio, è stato redatto un brevissimo commento al contenuto ed è stato specificato il caso in cui il materiale descritto sia costituito da fotocopie.

Infine, sempre nelle note, è stata data indicazione del materiale pubblicato.

Nella schedatura di ogni fascicolo è stata specificata la segnatura archivistica che indica al lettore il numero della cartella e del fascicolo contenente la documentazione descritta.

A seguito del carteggio suddiviso per corrispondenti, sono stati collocati sei fascicoli che raccolgono rispettivamente: (fasc. 225) parti di cartoline postali non altrimenti identificabili; (fasc. 226) indirizzi, elenchi di nomi di pugno di Vailati; (fasc. 227) inviti a congressi, banchetti, inaugurazioni; (fasc. 228) pubblicità, comunicazioni di istituti; (fasc. 229) fatture e ricevute bancarie e (fasc. 230) buste vuote.

Segue quindi la descrizione della seconda serie documentaria individuata: i manoscritti. Dapprima sono stati catalogati i quaderni scolastici di Vailati e gli altri quaderni di parenti e conoscenti del Nostro confluiti nel fondo, sempre in ordine alfabetico di autore.

Sono poi stati descritti i cosiddetti notes: piccole agende utilizzate dal filosofo cremasco a partire dal 1880. In esse sono segnate in forma tachigrafica citazioni, indirizzi, note spese, lettere spedite e ricevute, ecc. Esse riportano nelle prime pagine la data in cui è stato inaugurato il loro utilizzo e certo costituiscono un supporto fondamentale per la ricostruzione della biografia vailatiana. Segue il cosiddetto materiale didattico, all’interno del quale sono raccolti appunti per lezioni, compiti e materiali degli allievi, esercizi da risolvere. A questa serie appartengono pure gli atti relativi alla Commissione reale per la riforma della scuola secondaria, cui Vailati partecipò a partire dal 1905.

La terza serie è quella dei materiali per la stampa: si tratta di appunti e manoscritti in vista di pubblicazioni. Dei vari pezzi, in molti casi, sono qui raccolte le diverse fasi di elaborazione del lavoro: gli appunti preparatori, la stesura manoscritta del testo, la trascrizione dattiloscritta, le bozze di stampa e gli estratti.

Per le serie dei manoscritti e del materiale per la stampa, analogamente all’epistolario, sono stati adottati i seguenti criteri descrittivi:

  • ogni fascicolo è stato corredato da un numero d’ordine progressivo che prosegue la numerazione del carteggio;
  • il titolo del fascicolo è stato posto tra virgolette se originale;
  • quando possibile sono stati segnalati gli estremi cronologici della documentazione;
  • quando necessario è stato descritto il contenuto dei fascicoli;
  • di tutti i pezzi descritti sono state date informazioni relative alla tipologia del supporto e alla consistenza;
  • ogni scheda è corredata dall’indicazione della cartella e del fascicolo oggetto della descrizione.

Segue poi la schedatura degli estratti rilegati in trenta volumi identificati con la sigla "Misc. G.V." Si tratta di circa 1.000 estratti, ognuno dei quali è stato singolarmente catalogato e ricercabile in OPAC secondo queste modalità:

  • del numero progressivo che identifica ogni scheda;
  • della data;
  • dell’autore se conosciuto;
  • del titolo dell’estratto;
  • della rivista da cui è stato tratto ove nota;
  • della sua collocazione.

Da ultimo è stato redatto un indice dei nomi, all’interno del quale le singole voci fanno riferimento al numero progressivo attribuito ad ogni fascicolo o estratto.

Si sono inoltre mantenuti stretti contatti con il comitato organizzatore del convegno su Vailati previsto per il maggio 1998 a Crema.

Nel corso dell’Anno Accademico 1996/97 sono state discusse due tesi di laurea su Vailati, copia delle quali è stata chiesta a incremento del fondo.

[Scheda a cura di Luisa Ronchetti]


Biografia di Giovanni Vailati

1863

Giovanni Vailati nasce a Crema da Vincenzo Vailati e da Teresa Albergoni.

1874

Entra come convittore nel Collegio di San Francesco a Lodi, diretto dai padri barnabiti.

1880

Si iscrive alla Facoltà di matematica dell’Università di Torino, dove si laurea in ingegneria e in matematica pura.

1888

Ritorna a Crema dove si dedica allo studio delle lingue moderne, coltivando nel contempo diversi interessi culturali, in particolare la musica, con preferenza per Bach e Wagner.

1892

Dietro invito del matematico Giuseppe Peano, diviene assistente di calcolo infinitesimale all’Università di Torino.

1895

Viene nominato assistente di geometria proiettiva e in seguito assistente onorario del Prof. Vito Volterra.

1896

Rivolge la sua attenzione verso le ricerche di storia della scienza.

1896-1899

Tiene tre corsi liberi di storia della meccanica, di cui rimangono i programmi e le tre prolusioni.

1899

Abbandona volontariamente l’insegnamento universitario e chiede di entrare nelle scuole secondarie. È insegnante di matematica prima al liceo privato di Pinerolo e in seguito al liceo di Siracusa. Durante il suo soggiorno in Sicilia conosce il filosofo Franz Brentano.

1900

All’inizio del nuovo anno scolastico passa all’Istituto tecnico di Bari. Nell’estate partecipa ai Congressi internazionali di filosofia e psicologia a Parigi.

1901

Nel mese di ottobre è trasferito a Como.

1902

Si reca in Austria presso la famiglia di Franz Brentano ove si trattiene per qualche tempo.

1903

Partecipa al Congresso storico internazionale a Roma e durante l’estate è a Londra e a Cambridge.

1904

Insieme a Mario Calderoni e a Giovanni Papini prende parte al Congresso internazionale di filosofia a Ginevra. Riceve la nomina d’insegnamento presso l’Istituto tecnico Galilei di Firenze e viene incaricato dall’Accademia dei Lincei di curare l’edizione nazionale delle opere di E. Torricelli.

1905

Nel mese di novembre è nominato membro della Commissione reale per la riforma delle scuole medie e si trasferisce perciò a Roma.

1906

Compie un viaggio a Parigi in compagnia di Calderoni e Papini.

1908

Partecipa ai Congressi internazionali di filosofia di Heidelberg e di matematica a Roma. Nel mese di dicembre si ammala mentre si trova a Firenze.

1909

Sperando di ristabilirsi si trasferisce a Roma, ma la malattia si aggrava. Muore la sera del 14 maggio.


Bibliografia essenziale su Giovanni Vailati

G. Peano, In Memoriam di Giovanni Vailati, in "Bollettino di matematica", 8 (1909), pp. 206-7

F. Rossi-Landi, Nota introduttiva a Giovanni Vailati, Il metodo della filosofia. Saggi di critica del linguaggio, Bari, Laterza 1957

E. Garin, Giovanni Vailati nella cultura italiana del suo tempo, in "Rivista critica di storia della filosofia", n. 3, 1963, pp. 275-293

A. Santucci, Il pragmatismo in Italia, Bologna, Il Mulino, 1963

F. Rossi-Landi, Giovanni Vailati, in P. Edwards (editor), The Encyclopedia of Philosophy, Collier Macmillan, 1967

G. Lanaro, Introduzione a Giovanni Vailati, Scritti filosofici, Napoli, Fulvio Rossi, 1972

M. Dal Pra, Studi sul pragmatismo italiano, Napoli, Bibliopolis, 1984

E. Bianco, Il problema morale nella coscienza filosofica di Giovanni Vailati, in "Filosofia oggi", 1985, pp. 655-692

M. Quaranta (a cura di), Giovanni Vailati nella cultura del '900, Sala Bolognese, A. Forni, 1989

M. A. Del Torre - M. De Zan - L. Ronchetti, Su Giovanni Vailati, in "Rivista di storia della filosofia", 2000, pp. 105-111

I. Grattan-Guinness, The Search for Mathematical Roots 1870–1940, Princeton University Press, 2000

R. Spirito, Giovanni Vailati. Il senso della scienza, Roma, SEAM, 2000

M. De Zan (a cura di), I mondi di carta di Giovanni Vailati, Milano, F. Angeli, 2000

F. Minazzi (a cura di), Giovanni Vailati intellettuale europeo, atti del Convegno di Spongano (Lecce), 12 aprile 2003, in appendice il carteggio inedito di Giovanni Vailati con Vito Volterra, Milano, Thélema, 2006

M. Ferrari, Non solo idealismo. Filosofi e filosofie in Italia tra Ottocento e Novecento, Firenze, Le Lettere, 2006, pp. 141-204

M. De Zan, 1909-2009 : cent'anni di edizioni di studi vailatiani, in "Annuario del Centro studi Giovanni Vailati", 2008-2009, pp. 75-93

I. Pozzoni (a cura di), Cent'anni di Giovanni Vailati, Villasanta, Liminamentis Editore, 2009

M. De Zan, La formazione di Giovanni Vailati, Galatina, Congedo Editore, 2009

M. Ferrari, Heidelberg 1908. Giovanni Vailati, Wilhem Jerusalem e il pragmatismo americano, in "Giornale critico della filosofia italiana", 2010, pp. 9-31

Logic and Pragmatism. Selected Essays by Giovanni Vailati, edited by C. Arrighi, P. Cantù, M. De Zan and P. Suppes, CSLI, Stanford, California, 2010

G. Sava, La psicologia tra Vailati e Brentano, in "Il Veltro", n. 1-2, gennaio-aprile 2010 (LIV), pp. 41-59

M. Del Castello e G. A. Lucchetta (a cura di), Papini, Vailati e la Cultura dell'anima, atti dei convegni di studio, Chieti, maggio 2009 e gennaio 2010, Lanciano, Carabba, 2011

F. Minazzi, Giovanni Vailati epistemologo e maestro, Milano, Mimesis, 2011

M. Mugnai, VAILATI, Giovanni, in Il Contributo italiano alla storia del Pensiero. Filosofia, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana 2012.


La formazione matematica e scientifica

In tutto l’arco della vita scientifica Vailati ha visto la logica come parte di un quadro articolato in cui le ricerche sui fondamenti della Matematica e la Logica formale si intrecciano con l’analisi del linguaggio, lo studio dell’argomentazione, la semiotica generale.

Pur legato alla scuola di Peano che concepiva la Logica Matematica (il termine è di Peano) come studio e sistemazione delle teorie matematiche sulla base di linguaggi dotati di un vocabolario logico di base comune a tutte, arricchito da concetti primitivi specifici ad ogni teoria, Vailati non ha mai abbandonato una concezione più ampia dell’impresa logica di stampo aristotelico in cui lo studio dell’argomentazione, delle questioni di parole nella vita comune, nella politica, nella filosofia si intreccia con l’analisi delle teorie scientifiche e delle dimostrazioni matematiche.

La sua è una concezione umile della Logica, non dottrinale, che la vede come strumento di chiarificazione e di sistemazione della Matematica elementare ma anche come arma contro le argomentazioni sofistiche tanto in ambito filosofico che nel discorso comune. Questo spiega la sua sostanziale estraneità ai dibattiti contemporanei sui fondamenti della Matematica che vedevano come protagonisti pensatori del calibro di Poincaré, Russell, Hilbert e Peano stesso. Se questo lo ha reso immune dalle posizioni dottrinarie, lo ha però reso anche insensibile al nascente svilupparsi dell’indagine metalogica (il problema della coerenza e i modi per dimostrarla, la costruzione di una teoria fondante di base come la teoria degli insiemi, l’analisi dell’intergioco tra nozioni sintattiche e semantiche, etc.) che di lì a non molto avrebbero cambiato il volto della ricerca logica ed aperto nuovi orizzonti.